Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
IL MILIONE DI MARCO POLO
Marco Polo, mercante e viaggiatore veneziano, ha esplorato mondi all’epoca lontani. Oggi noi non riusciamo ad esplorare o a prendere contezza di tutto ciò che ci circonda. Avrete avuto modo di verificare come i miei articoli non sono più frequenti, ma ciò è dovuto alle pressioni politiche e giudiziarie che costantemente ricevo. Mi chiedo se abbia un senso continuare a scrivere ed esplorare ciò che mi circonda, o meglio ciò che circonda tutti noi, quando ci sono dei poteri fortissimi che non si riescono neanche a scalfire. Ad esempio, qualcuno dei lettori sa dirmi che fine ha fatto il procedimento penale nr. 26079/03 R.G.N.R. in danno di Azzollini Nicolò, Azzollini Angela Maria e Greco Antonio, rispettivamente fratello e nipote del nostro Sindaco???????????
DIVIETO DI PARLARNE!!!!!!!!
Che nessuno osi pubblicare nulla sul punto
Che i corrispondenti della nostra Gazzetta del Mezzogiorno tacciano
Vi è un nuovo reato nel codice penale ed esso si intitola “Lesa maestà di colui che detiene il potere”. Mi sento Marco Polo, attraverso l’Italia come un viaggiatore per lavoro e per piacere, ma ho scoperto che il reato presente nel codice penale, di lesa maestà, è applicato solo nella nostra ridente cittadina. Non so quanto sia ridente Molfetta, atteso la crisi della quale è vittima la nostra economia locale. Presto tornerò a viaggiare e vi racconterò nuove storie, ma non potrò più farvi nessun nome, in quanto anch’io ormai sono vittima del potere. Non potrò citarvi più i cognomi di coloro che intossicano la notizia, condizionandola, ma vi racconterò egualmente i fatti collocandoli all’interno del libro di Marco Polo “IL MILIONE”, lasciando all’intelligenza del lettore l’individuazione dei vari Re della Cina, Signori della guerra, armature scintillanti, ecc…….ecc…..
CHE BELLA CITTA’
Siamo diventati tutti più ricchi o più poveri??? Dopo l’apertura dell’Ipercoop, dopo l'apertura dell’Outlet e dopo il parco divertimenti Miragica, posso tranquillamente asserire che siamo diventati tutti più ricchi.
Avete capito bene, siamo tutti più ricchi, non dal punto di vista economico, non dal punto di vista culturale, ma siamo tutti più ricchi di debiti.
Siamo tanto ricchi di debiti che nella nostra bella cittadina si contano ben sette banco-metalli (negozi che acquistano oro), ove la popolazione vende i suoi monili in oro per raccogliere qualche spicciolo per tirare avanti.
La nostra città è la città delle apparenze dove sembrare e più importante di essere. Vi invito ad una passeggiata per le strade di Molfetta dalle ore 19:00 in poi, e si potrà notare quanto poco frequentata sia la nostra città.
Siamo tutti impegnati a spendere i nostri risparmi o a dilapidare le nostre ultime risorse.
Mi chiedo cosa abbiano da attendere i nostri amministratori per porre fine a questo scempio.
Cari molfettesi, quando la smetterete di ingrassare coloro che ci comandano?
Smettetela di acquistare oggetti o merci inutili, specie quando non si arriva alla fine del mese.
Mi permetto di attirare la vostra attenzione anche sulla circostanza che i soldi spesi in questi grossi centri commerciali non restano nella nostra città, ma partono tutti per il nord in quanto la proprietà dell’ outlet, del Centro Commerciale e del parco divertimenti, sono tutte ubicate al nord.
Meditate, meditate, meditate.
Firmato la vostra peste Dott. Zagami.
"CHI SE NE FREGA"
Dopo la presunta febbre suina, dopo la sciagura del terremoto in Abruzzo, l’argomento che più ci propongono i quotidiani italiani è il divorzio di Silvio Berlusconi.
È un argomento così importante che il Vespa nazionale, ha dedicato un’intera puntata della trasmissione "Porta a Porta".
Non mi meraviglia se qualche Procura decida di indagare anche sulla separazione del Presidente del Consiglio.
Personalmente ritengo che la separazione del Presidente del Consiglio sia una questione personale che non debba interessare nessun cittadino.
Mi chiedo che fine abbiano fatto i suoi fidi scudieri e, tra tutti, il noto Guzzanti, il quale tanto ebbe a denigrarmi dalle pagine del quotidiano “il Giornale”.
Guizzanti ormai è caduto in disgrazia e tutti i suoi commenti esperiti in danno dello scrivente, sono risultati nient’altro che "fango".
Quanto è facile denigrare un soggetto, infangando la reputazione dello stesso con articoli di finto perbenismo.
Anche la Repubblica ebbe tanto a denigrarmi, e gli stessi giornalisti che firmarono l’articolo, oggi, altro non sono che polvere.
CHI SE NE FREGA!
Il tempo è galantuomo e restituisce onore e dignità a coloro che non hanno nulla di che vergognarsi, ed onestamente io, Vincenzo Zagami, non ho nulla di che vergognarmi e il tempo mi ha restituito onore, dignità e lavoro.
Carlo Bonini e Giuseppe D’Avanzo sono scomparsi dalle pagine della Repubblica, esattamente come è scomparso il nostro Guzzanti, mentre Vincenzo Zagami è sempre qui nella sua Molfetta, intento a progredire.
Una domanda si impone: quando la Procura metterà sotto inchiesta questi calunniatori di professione?
Lascio ai lettori le riflessioni.
ATTENTI AL LUPO
Il Comune di Molfetta è privo di assessori, da alcuni mesi, in quanto il T.A.R. PUGLIA, ha annullato le nomine di tutti gli assessori e predisposte dal nostro Sindaco nonchè Senatore, Antonio Azzollini.
Ne consegue che l’intera attività comunale è accentrata nelle mani di un’unica persona, ovvero il Sindaco.
Tutti avranno avuto modo di notare come l’apertura dei centri commerciali, abbia desertificato ed impoverito la nostra città. Oggi, la popolazione molfettese, è condizionata nei suoi acquisti dai centri commerciali a loro volta controllati da vere e proprie multinazionali.
In questo modo il denaro utilizzato dai molfettesi per le spese correnti, viene canalizzato verso il Nord, luogo ove è ubicata la quasi totalità delle sedi legali dei vari esercizi commerciali siti all’interno della “mongolfiera e dell’outlet”.
Il tutto, a discapito dei nostri esercizi commerciali, ubicati nel centro cittadino che versano in profonda crisi, stante il sopravvento delle precitati centri commerciali.
Ne consegue che codesti centri tanto sponsorizzati dal nostro amato Sindaco, si comportano come dei lupi famelici, impoverendo sempre più la nostra città QUINDI ATTENTI AL LUPO, CHE CI FA SPENDERE PIÚ DEL NECESSARIO CON IL TRASFERIMENTO DELLA RICCHEZZA VERSO IL NORD.
Cari cittadini, dobbiamo rivalutare e rafforzare il nostro rapporto con gli esercizi commerciali locali, ubicati nel centro cittadino, per rafforzare la nostra economia.
Il Sindaco Antonio Azzollini, può sponsorizzare quanto vuole i centri commerciali, ma noi siamo dotati di un cervello che dobbiamo necessariamente utilizzare.
Sarebbe bello, che il Sindaco spiegasse l’assenza dei piani di sviluppo per il nostro centro cittadino.
Egualmente, sarebbe interessante che il nostro sindaco introduca delle nuove realtà per favorire l’economia. Ad esempio, Sindaco Azzollini, che fine ha fatto la tanto declamata “Zona Franca”? Questa è un’altra delle tante promesse elettorali mai realizzata e non realizzabile, esattamente come la totale assenza di nuovi alloggi popolari.
Le ditte che si insediano a Molfetta, assumono solo i dipendenti raccomandati e quando non vi sono raccomandati, preferiscono portare la manodopera da regioni più o meno limitrofe.
Ad esempio, per il movimento terra del porto di Molfetta, abbiamo un’azienda siciliana con operai siciliani, mentre gli operai molfettesi, restano alla spasso.
La domanda nasce spontanea: abbiamo un Sindaco o un lupo famelico che si è tanto interessato ai “panini ed a nutella come in campagna elettorale?” Lascio riflettere voi, cari elettori, su quanto sollevato.
STIAMO AFFOGANDO
Il Comune di Molfetta investe 500 milioni di euro per il porto, sconfinando il tetto di spesa di ulteriori circa 100 milioni per un totale di circa 600 milioni di euro.
Tuttavia il Comune di Molfetta non provvede al rifacimento del manto stradale ed in questi giorni la nostra città è impraticabile a causa della pioggia e per l’ assenza di un sistema idrico fognante in grado di far defluire le acque piovane.
Questa problematica non va solo riscontrata nel centro cittadino, ma compare anche nelle nuove zone edificate.
Basta aggirarsi nelle zone attigue all’ istituto scolastico “Giulio Cozzoli” (Berlinguer) per trovarci nel più assoluto pantano.
Mi chiedo che fine abbiano fatto i fondi destinati all’ urbanizzazione e mi chiedo come mai non vi sia alcun intervento dell’ ufficio tecnico comunale.
Trovo indegno che il Sindaco non intervenga in maniera energica per una problematica propria di tutta la popolazione e non solo di una fazione.
Posso comprendere che il nostro sindaco sia impegnato in altre vicende ben più onerose e ben più importanti, ma l’ assenza di vivibilità della nostra città è un problema che va affrontato.
"Sig. sindaco ci dia una risposta e ci dimostri che lei è il primo cittadino di tutta la città e non dei soli suoi amici.”
“La carota”
La carota è una pianta appartenente alla famiglia delle ombrellifere, coltivata per la sua radice a fittone gialla – arancio, dolciastra e commestibile.
Questa è la definizione che dà il dizionario della lingua italiana alla voce carota.
Tuttavia in geologia, la carota è un campione di roccia di forma cilindrica o conica.
Tutti ricorderanno il famoso detto “ il bastone e la carota”, ove il bastone è inteso per colpire, mentre la carota è il contentino dolciastro, che si concede dopo aver colpito.
Mi chiedo quante carote siano state distribuite a Molfetta e quante bastonate siano state inflitte. Sicuramente coloro che cambiano partito politico come le camicie, avranno ricevuto molte carote, per il loro TRASFORMISMO politico.
Si narra, (i riferimenti a fatti e persone sono puramente casuali), che i lavori del porto di Molfetta siano lievitati da € 500.000.000,00 a oltre € 600.000.000,00.
Nessuno ci ha spiegato che coprirà questo extra importo e nessuno ci ha spiegato se per caso vi è stata più di qualche carota distribuita . Non preciso se si tratta di carote di carattere dolciastro o di carote geologiche.
Una domanda si impone: “Avete mai letto la classifica delle famiglie più ricche d’Italia, mi chiedo come si possa diventare una delle famiglie più ricche d’Italia.”
A detto riguardo bisogna conoscere il patrimonio della famiglia Azzolini e senza dimenticare Cattolica Partecipazioni, la holging molfettese, che si affianca ai colossi statunitensi nella class-action, è una S.p.A da quasi 9 milioni di euro, il cui capitale sociale è quasi interamente detenuto dall’altra gemma del gruppo, Cattolica Popolare scarl e, per il resto, dal trentaduenne Niccolò Beniamino Azzollini.
A rappresentare la coop ( altri 8 milioni e passa di euro nel capitale) è invece un altro Niccolò Azzollini, classe 1941. Si tinge insomma di azzurro, per lo meno sul versante italiano, l’azione legale pendente al Tribunale Newyorkese.
E rischia già di trasformarsi nell’ennesimo scontro frontale tra Prodi (artefice delle leggi che hanno permesso il salvataggio Parmalat) e Berlusconi.
Se non fosse per quella discreta – ma significativa – partecipazione di Mediolanum, scrigno economico di Arcore, nell’azionariato della creatura finanziaria d’origine Prodiana, Nomisma.
Che ci ricorda come il business non abbia mai, in fondo, colore politico. Vi lascio immaginare cosa possa esserci dietro l’affare del porto di Molfetta.
La Vostra peste Dott. Vincenzo Vittorio Zagami
L’ INFERNO DIMORA MOLFETTA
5 morti per l’ incidente sul lavoro alla Truck Center del 03/03/2008
5 morti nell’ incidente stradale del 24.08.2008 sulla statale 16 Molfetta-Bisceglie del 24.08.2008
2 morti sulla provinciale molfetta-Terlizzi del 28.07.2008
1 morto all'incrocio tra Via don Minzoni e Via Gen. Amato del 31.07.2008
TOTALE 13 morti dall’ inizio dell’ anno.
Il Comune di Molfetta ha ricevuto € 500.000.000,00 (cinquecentomilioni di euro) per la faraonica opera del porto che non sappiamo né a cosa servirà e né a chi servirà.
Abbiamo il petrolchimico di Manfredonia come porto inutilizzato. Abbiamo il porto di Bari che lavora al 40% delle sue possibilità.
Non dobbiamo dimenticare il porto di Ancona e la cattedrale nel deserto ovvero il porto di Gioia Tauro.
Giustamente abbiamo bisogno di un altro porto a Molfetta!!!!!
Tuttavia non possiamo spendere qualche decina di migliaia di euro per potenziare il corpo di Polizia Municipale con delle nuove radio, con dei mezzi più idonei alle necessità della nostra città, nonché rafforzando la presenza dei vigili in servizio, per la sicurezza di tutti quanti noi.
Ormai Molfetta è tristemente nota a livello nazionale per gli incidenti stradali, per gli incidenti sul lavoro, per le quote rosa non rispettate e per l’ arroganza dei nostri amministratori, che sono più interessati a realizzare delle cattedrali nel deserto che non a rendere delle opere di reale pubblica utilità.
Basti pesare che all’ interno della nuova Zona Industriale operano per il movimento terra delle ditte provenienti dalla Sicilia, mentre i nostri operatori locali incrociano le braccia.
Di quanto sopra narrato la reporter della cronaca locale Lucrezia D’ Ambrosio, evita di darne notizia sul quotidiano “ La Gazzetta del Mezzogiorno”, sicuramente perché non è di un interesse collettivo.
Io mi chiedo perché detta giornalista non conduce un’ inchiesta sulle ditte che hanno in appalto i lavori a Molfetta e su chi vi sia realmente dietro codeste ditte.
Egualmente non si intuisce per quale motivo un quotidiano come la Gazzetta del Mezzogiorno non dia alcuna notizia sul procedimento penale n. 26079/03 R.G. N.R. pendente presso il Tribunale di Milano e che vede come imputato il Dott. Nicolò Azzollini, Presidente della ex Banca Cattolica, oggi Antonveneta, nonché attuale Presidente della Cattolica Popolare, società Cooperativa con sede a Molfetta, la cui missione “è crescere insieme per favorire il territorio sostenendo le famiglie e le imprese” (così è riportato nel loro sito Internet).
Ogni lettore potrà trarre le sue conclusioni in perfetta autonomia ponendo in funzione il proprio cervello.
Non aggiungo altro, insultatemi, denigratemi, denunciatemi, ma la verità la leggete solo su questo blog.
ANCHE L’ IMPERATORE CALIGOLA NOMINO’SENATORE IL SUO CAVALLO
Tutti i riferimenti a fatti e persone ravvisabili nel presente articolo sono puramente casuali e se qualche lettore vi trova qualche analogia con la realtà locale e nazionale , essa è puramente casuale.
Il 13 marzo 37 d.c. fu occasione di sollievo per il popolo romano. Morto all’ età di 68 anni Tiberio, gli succedette il pronipote Caligola.
Caligola regnò solo 4 anni, ma è famoso per aver nominato senatore il suo cavallo.
Se si pensa che il Senato è l’ espressione del popolo e della Repubblica si resta basiti quando si apprende che un Senatore viene eletto non per volere del popolo, ma per decisione di un potente.
Anche nella nostra Repubblica Italiana, i senatori non vengono eletti per espressione del popolo, ma sono eletti per la fortuna di trovarsi in una lista blindata o per il lauto contributo versato alle casse del partito, oltre che per i meriti politici o del partito stesso e non del singolo candidato.
Il cavallo di Caligola, anch’ esso senatore, non si faceva montare neanche dal suo Imperatore, e quando si recava in Senato, cospargeva questo illustre luogo delle sue feci che non potevano essere rimosse. Viene quasi da pensare che questo cavallo non si nutrisse di biada (alimento umile e popolare), ma si nutrisse di pane, nutella e mangio solo io.
Slogan usati anche nella mostra ultima campagna elettorale. La storia è costituita da corsi e ricorsi, ne consegue che il cavallo di Caligola visse tutti i suoi giorni e morì di vecchiaia.
Mi ripeto, tutti i riferimenti a fatti e persone sono puramente casuali. Mi chiedo per quale motivo un cittadino deve essere privato del diritto di esprimere il voto nominale attribuendolo ad una lista.
Mi chiedo per quale motivo il Senato non debba essere un luogo di espressione del popolo, ove il popolo sceglie i suoi rappresentanti con elezione diretta.
Al contrario, oggi, chi siede in Senato vi si trova o per un a carica a vita o perché inserito in una lista compilata da un Presidente di partito.
La mia proposta è che si debba ritornare all’ espressione di voto nominale, senza che vi sia il proporzionale, restituendo il Parlamento al popolo italiano e non ai giochi dei potenti.
Anche Molfetta ha le sue Twin – Towers (o Torri Gemelle)
New York è famosa non solo per le sue torri Gemelle (Twin – Towers) oggetto di attentato da parte di Bin Laden, ma è anche famosa per la più importante Borsa al mondo nonché per la concentrazione di attività economiche.
Molfetta come New York, presto avrà le sue due torri Gemelle, le Twin – Towers molfettesi.
Cosa ci metteranno dentro a queste torri Gemelle è noto solo al nostro poliedrico imperatore nonché Sindaco di Molfetta Antonio Azzollini. Sicuramente Molfetta è ricca di attività industriali, uffici commerciali, ed altre attività economiche che rendono indispensabile una colata di cemento come le torri Gemelle in progettazione e costruzione.
Mi chiedo
come mai si pensa a costruire delle torri Gemelle e non a recuperare spazi architettonici di valore storico e monumentale come il nostro centro storico
Mi chiedo
come mai non si pensa a recuperare lo spazio dell’ex mercato ortofrutticolo anziché costruire delle torri Gemelle.
In una città ove aumentano i banchi metalli, ovvero i luoghi ove la gente vende il proprio oro per ricevere denaro per sopravvivere.
In una città ove l’indebitamento ha raggiunto livelli fallimentari semblabile all’implossione dell’Argentina (ricordatevi i bond Argentina), ove è più importante l’ apparire che non l’essere.
Mi chiedo
A che servono due torri Gemelle???
Spero che Bin Laden non ne venga a conoscenza di queste due magnifiche colate di cemento che arricchiranno sicuramente l’impresa che le andrà a costruire sicuramente non i nostri amministratori.
Spero solo che non rimangano semivuote come le torri del Baricentro!!!! O incompiute come la nostra zona industriale che a tutt’ oggi non solo non decolla, ma presenta numerosi spazi inutilizzati
NON DITELO ALLA PROCURA DI TRANI
Cari lettori,
durante la campagna elettorale, ho evitato di scrivere qualsivoglia articolo o commento su tutti i candidati e sui loro programmi politici.
Oggi la campagna elettorale si è conclusa.
Il Senatore Azzollini ha conquistato il suo terzo mandato al Senato ed il suo secondo come primo cittadino del Comune di Molfetta. Ne consegue che la censura elettorale è terminata.
Mi ha colpito un manifesto, commissionato dal candidato Sindaco Avv. Mino Salvemini, rappresentante il Sindaco Avv. Antonio Azzollini inteso a fagocitare un piatto di bucatini.
Il tutto con la dicitura “Mangio tutto solo io”.
Una riflessione si impone, considerato che il Sindaco è persona integerrima, cosa voleva insinuare detto manifesto? Vi è per caso un messaggio subliminale?
Tutti sanno che tutti i candidati sono onestissimi e che non vi è nulla da mangiare al Comune.
Mi chiedo come mai la Procura di Trani non indaga sul significato di detto manifesto che forse voleva denunciare ben altro.
“Per cortesia, non ditelo alla Procura di Trani” che nulla sa di quanto sopra ed è molto impegnata in importanti indagini.
Al contrario vorrei che colui che ha redatto detto manifesto intervenisse fornendo delucidazioni in merito. Parimenti vorrei che l’ Avv. Azzollini spiegasse il significato del suo panino con la nutella. Ancora una volta “non ditelo alla Procura di Trani”.
I nostri politici sanno di cosa parlavano, IO NON ho capito né il messaggio della nutella, né dei bucatini fagocitati.
Viva i panini con la nutella, una campagna elettorale a base di panini con nutella e mangio solo io.
Ripeto, cosa volevano dire?
La vostra peste Vincenzo Zagami
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